Differenze retributive: cosa sono e come recuperarle
Le differenze retributive sono una parte della retribuzione che spetterebbe al lavoratore, ma che il datore di lavoro, illegittimamente, non ha riconosciuto o pagato.
Ad esempio, una ipotesi è quando il datore di lavoro paga al dipendente una retribuzione inferiore rispetto a quella prevista dal CCNL.
Oppure quando il datore di lavoro non versa le somme dovute per il lavoro straordinario svolto.
O quando il lavoratore pur promosso ad un livello superiore, non riceve il corrispettivo aumento del salario.
Ma i casi sono i più diversi: rientrano nelle differenze retributive anche le ferie non godute e non pagate dal datore di lavoro, gli scatti di carriera, TFR non pagato, la tredicesima etc.
Sulla quantificazione delle differenze retributive è intervenuta anche la Cassazione con la sentenza n. 3137/2019. La Suprema Corte ha chiarito che nel caso di ricorso per il pagamento di differenze retributive, il giudice può anche utilizzare un criterio equitativo, anche se normalmente vengono effettuati dei calcoli (spesso costosi) da consulenti del lavoro.
Normalmente per recuperare delle differenze retributive è necessario prima scrivere una lettera di messa in mora al datore di lavoro e, poi, in mancanza di riscontro, agire in giudizio presso il tribunale competente.
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